In molti, fra cui (tanto per fare nomi a caso) Paolo Manasse e Mario Draghi nel suo discorso all'Europarlamento, si preoccupano della deflazione: la possibilità che i prezzi comincino a scendere per effetto della recessione.
Io non ci credo. Non ho grandi argomenti, ma così a spanne, a sentimento, la deflazione secondo me non esiste.
So che non si tratta di un granché di scientifico, ma il vero pericolo nella situazione in cui siamo a mio parere è l'inflazione. Che infatti è in aumento abbastanza forte. Un paese in crisi economica non va in deflazione, va in iperinflazione.
Gli esempi storici di deflazione a mio parere sono pochi e poco convincenti. La deflazione degli anni Trenta è un fenomeno molto complesso. Innanzitutto bisognerebbe guardare le serie storiche dei prezzi anche per i paesi europei: per l'Italia sicuramente andarono molto giù i prezzi agricoli, ma il resto? Com'era l'andamento dei prezzi industriali, e dei servizi? E poi ci sono le guerre che spezzano le serie statistiche. Secondo me, non vale neppure la pena esaminare i dati degli anni Trenta.
L'unico significativo esempio contemporaneo è il Giappone degli anni Novanta. Ma è un buon esempio? I punti di contatto con l'Europa di oggi sono molti: la popolazione che invecchia, una situazione politica sclerotizzata, alcune imprese che resistono e crescono.Però il Giappone degli anni Novanta era molto più isolato dell'Europa di oggi, molto più al riparo, grazie all'ombrello americano dalle tensioni geopolitiche. E il mondo intorno all'arcipelago più o meno cresceva.
Con tutta questa liquidità che le banche centrali stanno immettendo sul mercato, con le materie prime che fanno su e giù pericolosamente spinte da cambiamenti climatici e tensioni geopolitiche (le demenziali sanzioni all'Iran le paghiamo salate in termini di gas), non so se mi preoccuperei veramente della deflazione.
Ho scritto un post poco approfondito sul piano della teoria economica, diciamolo un post impressionistico. Che ne dite?
Non c'e' piu' liquidita' in tutta Europa. Questa e' chiaramente una crisi del credito, dove cavolo lo vedi il rischio dell'inflazione???
RispondiEliminaPS:"infatti è in aumento abbastanza forte" mi sembra una frase buttata li un po' a caso, cosi come quella successiva: "Un paese in crisi economica non va in deflazione, va in iperinflazione."
sì, tutto buttato lì a caso, in effetti. ma l'inflazione è davvero al 4%.
RispondiEliminaCmq sì, un intervento molto casual il mio.
Per carita', nulla da dire sulla rassegna storica, ma gli ultimi dati sull'inflazione parlano di +3,4% su base tendenziale (da ottobre 2010 a ottobre 2011), e inflazione media dello 0.2% su base mensile nell'ultimo anno.
RispondiEliminaQuesto in Italia. Negli USA e in Europa i dati sono sostanzialmente simili. E sono dati assolutamente in linea con quella che viene comunemente considerata come dinamica ideale, fisiologica.
La stagflation di norma si genera per effetto di shock all'offerta, condizioni che al momento non mi sembrano sussistere.
non difenderò il mio post. era soprattutto un sondino. e prevedere gli shock sull'offerta non mi sembra facile (tendenze contrastanti). Un giorno spiegherò a voce le mie perplessità sul pericolo della deflazione.
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