Ci sono due tipi che scrivono sui giornali che negli ultimi tempi si sono guadagnati il mio più radicale antipatia.
uno è camillo aka christian rocca. Mi colpì per prima cosa un suo articolo sulla turchia. Rocca doveva essere stato in turchia forse tre giorni (magari in vacanza). Aveva parlato - in inglese - con quattro gatti, e aveva rifuso nel suo articolo una gran quantità di sciocchezze e luoghi comuni letti sui giornali angloamericani. questo mi sembra un po' il metodo generale del rocca: esperto di nulla, si limita a ripetere le opinioni di giornalisti americani celebri, facendo un gran calderone di roba sovente insulsa.
Il secondo è Paul Krugman. Sarà anche premio nobel per l'economia, ma i suoi articoli sulla crisi e l'euro sono risibili quanto le banalità di Camillo e quindi merita che se ne faccia di ogni erba un fascio. Krugman, che non ha capito nulla dell'unione europea, continua a dire: non dovete tagliare i bilanci, viva la spesa pubblica e abbasso l'ortodossia monetarista, che la Grecia si liberi dalla croce dell'euro! E così cantando allegramente dovremmo andare tutti quanti verso il default, ma bist du bei mir gehe ich mit Freude zum sterben und zu meiner Ruh...Mi pare la dimostrazione vivente di quanto male gli economisti capiscano l'economia.
I politici, saranno truffaldini, ma almeno rispecchiano gli interessi di qualcuno e alla fine mi sembrano più saggi (perfino threemountains) della maggior parte dei n-/vostri colleghi illustri. Che dite?
Apollo Fiorentino (e per un po' non più belgico)
Dico che Krugman è certamente uno bravo, ma come tutti quelli bravi che si sono guadagnati il diritto di parlare di tutto e di essere ascoltati, finisce per ripetere un sempre la stessa solfa. E' vero, lui ce l'ha con i repubblicani, con la sanità privata, con le tasse basse ai ricchi e i rialzi ortodossi dei tassi di interesse.
RispondiEliminaPerò, appunto l'america non è l'europa e una buona dose di disciplina fiscale è certamente necessaria per salvare questa arca di noè piena di falle. Questa volta, caro Apollo Fiorentino, sono quasi perfettamente daccordo con te, almeno per quanto riguarda, diciamo, il "mood".
Vorrei anche dire due cose:
1) Fassio e Bols snobbano SBRAM!. Saranno puniti.
2) Forse farò un post con il resoconto di una bizzarra serata in cui un bravo phd student greco (che ti conosce) ha spiegato la sua versione sulla crisi greca e le sue idee per uscirne. Non sono daccordo nemmeno un pò ma credo valga la pena di raccontarla.
GG o SM
2)
Vai vai, raccontaci cosa fa il phd student greco e stalinista...
RispondiEliminacmq bols ci snobba non solo perché è in america, ma anche perché ritiene che la discussione sia troppo sbracata perché un serio economista internazionale possa parteciparvi. In quanto a fassio, fassio è dottore, cosa vuoi che gli importi?
RispondiEliminaAdesso, però lo apostrofo: Fassio, sai che con i criteri bibliometrici adottati dal ministero, se pubblichi un paio di articoli su una rivista balcanica passi avanti a tutti nei prossimi concorsi?
Quanto a cristian rocca non saprei. Mi é sempre sembrato bravo. Mah....
RispondiEliminacacchio...ma allora inizio subito da questa estate a tessere contatti con l'università di belgrade...tanto ci vado tra 5 giorni...in particolare devo cercare una giovane ricercatrice serba esperta di technological change che sia disposta a farmi da co-author....e da co-ncubina!!
RispondiEliminasolo per puro interesse scientifico, si intende
firmato: Faxxio
tra l'altro caro d'onofrio ho pensato a lei, leggendo il suo pezzo sul cretino wannabeamericano che parla della turchia mentre mi informavo di un tal giovanni scognamillo...uno degli ultimi levantini di beyoglu, di cui le segnalo la seguente intervista
RispondiEliminahttp://www.balcanicaucaso.org/aree/Turchia/Lo-sguardo-levantino-sul-Bosforo
purtroppo il nostro ha scritto un interessante libro proprio sugli italiani e i levantini di istanbul che si intitola "Bir Levantenin Beyoğlu anıları" (non mi abbasso a tradurtelo), ma a quanto pare esiste solo in turco...allora mi sono immaginato che l'unico modo per cui io ne possa fruire è che un'estate noi ci si incontri e sorseggiando qualche bevanda di antica tradizione lei me lo legga dal turco traducendolo, seduti su seggioloni di vimini (magari sulla terrazza della sua magione in puglia) mentre le nostre due compagne leggono (o fingono di leggere) libri di poesie in francese...ecco, in questo momento non riesco ad immaginare un altro possibile altro modo di leggere questo simpatico libro...!
ah mi firmo per il commento di sopra:
RispondiEliminasono faxxxio
Le nostre compagne giovani (più di noi), bionde e coltivate leggono apollinaire (apollinaire? o verlaine?) e noi vestiti di lino e barbuti traduciamo dal turco, sorseggiando latte di mandorle con whisky. Mi piace. Quando si fa?
RispondiEliminaQuanto stai a Belgrado (scenario postbellico che stona colla serenità olimpica dello scenario sopradelineato)?
Bella la storia del turco levantino. La trasmetterò al mio amico archeologo che cerca casa da quelle parti. Caso mai anche lui si decidesse a mettere su famiglia sul bosforo. A me invece è toccato questo nordeuropa senza passioni...
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