E adesso secondo voi cosa succede?

domenica 18 dicembre 2011

Per una volta daccordo con i francesi.

Ebbene sì, questa volta sto  con i Francesi. Polemici e sciovinisti, ma in questo caso sto con loro. Nonostante che dopo l'uscita di scena di B, Sarko sia passato automaticamente al primo posto nella classifica dei presindenti più ridicoli del pianeta, nella polemica con gli Inglesi sono abbastanza daccordo con loro. Mi riferisco alla polemica sollevata dal Governatore della Banca di Francia Noyer che ha suggerito alle agenzie di rating di dare uno sguardo anche ai fondamentali dell'Inghilterra in materia di triple A, invece di concentrarsi solo sull'Eurozona. 
Anch'io continuo a domandarmi qual'è la logica con la quale le agenzie di rating minacciano i downgrade. In teoria le valutazioni per essere oggettive, ammesso che le parole valutazione ed oggettivo possano realmente coesistere, dovrebbero basarsi semplicemente su valutazioni economico-finanziarie. Come ha fatto notare Deaglio, le agenzie di rating sembrano essere sempre di più attente a quelle che sono le difficoltà politiche nel prendere delle decisioni, piuttosto che limitarsi a guardare fondamentali macroecononomici. 
La situazione economica  dell'Inghilterra, nonostante le molte virtù che la caratterizzano, non mi sembrano così rosee. Debito pubblico verso il 100% del GDP, deficit non molto sotto controllo, debito privato alto recessione in arrivo e soprattutto enorme dipendenza da un settore, quello finanziario, che in un modo o nell'altro dovrà essere regolamentato e ridotto. Ma per le sorelle del rating questo non c'è neanche bisogno di puntare un faro sull'Inghilterra. Niente, il centro della finanza europea non merita di essere disturbato. Allo stesso tempo, tutti gli sforzi degli europei, per quanto goffi ed in ritardo, sembrano non servire a nulla. Anzi, ogni volta che si fa un progresso, le agenzie non perdono un minuto per dirci che non servirà a niente, che non c'è motivo per allentare la pressione sui debiti sovrani.


Sarà vittimismo, sarà malafede, saranno le solite teorie del complotto, ma non riesco a togliermi l'impressione che ci siano dei conflitti di interesse molto grandi in questa storia. I politici europei hanno manifestato da tempo la necessità di regolamentare la finanza. Quelli inglesi molto meno. Ricordiamoci sempre che gli analisti che oggi sono così severi e rigorosi, hanno dato per anni delle allegre triple A ai vari derivati tossici che ci hanno messo in questo casino.


Per quanto riguarda gli Inglesi, la delusione è massima. Con le sue decisioni Cameron ha dimostrato di essere miope. Oltre ad aver scelto di appoggiare la lobby della finanza dell City (altro che tassisti!)e di non appoggiare le decisioni dell'UE e dell'UEM, ha anche negato l'appoggio ad un aumento consistente delle risorse da destinare al FMI. Traiettoria preoccupante. Ancora per bocca francese, stavolta tramite Christine Lagarde del Fondo Monetario, arrivano le critiche agli Inglesi. Senza riferirsi direttamente alle scelte idiote di Cameron, ha lanciato un avvertimento verso i rischi di atteggiamenti di politica economica similari a quelli del 1929, quando l'egoismo ed il protezionismo aggravarono la crisi e le tensioni politiche tra stati.


Le questioni su cui riflettere sono le seguenti:

  • le agenzie di rating sono in conflitto di interesse?
  • e' giusto che queste incorporino nei rating valutazioni di tipo politico?
  • L'Inghilterra, sta effettivamente prendendo una direzione preoccupante?
SM

martedì 13 dicembre 2011

TASSE BIS TASSE

http://www.youtube.com/watch?v=LCOk1PXHmnY

Non è detto, ancora nulla è deciso, ma pare proprio che nel decreto di Monti trovi posto una tassa sul valore delle case possedute all'estero e una tassa sul valore delle attività finanziare detenute all'estero da residenti in Italia.

Non so se devo preoccuparmi di capire come pagarla sul mio misero conto corrente olandese, ma il fatto è che queste tasse sono soprendentemente stupide. E sono stupide molto prima della retorica demenziale per cui se hai casa all'estero allora dev'essere una splendida villa ad antigua. Sono stupide perché che senso ha mettere tasse su beni che non riesci a controllare? Non si riescono a far pagare le multe ai turisti, come pensa il governo di sapere quante case, di che valore, i residenti in Italia posseggano in Ucraina, Moldavia, Marocco, Senegal o Svizzera? Perché rendere ancora più complicate le cose? E tutto per un gettito che pare sia calcolato in forse 90 milioni?
Queste davvero sono le tasse che mi irritano.
AB

sabato 3 dicembre 2011

Pacchetto Passera

C'è molta attesa sulle misure che entreranno a far parte della manovra finanziaria del governo Monti.
Io in particolar modo, sono interessato alle misure di sviluppo economico: il cosiddetto "Pacchetto Passera".


SM

venerdì 2 dicembre 2011

DEFLAZIONE O INFLAZIONE?

In molti, fra cui (tanto per fare nomi a caso) Paolo Manasse e Mario Draghi nel suo discorso all'Europarlamento, si preoccupano della deflazione: la possibilità che i prezzi comincino a scendere per effetto della recessione.
Io non ci credo. Non ho grandi argomenti, ma così a spanne, a sentimento, la deflazione secondo me non esiste.
So che non si tratta di un granché di scientifico, ma il vero pericolo nella situazione in cui siamo a mio parere è l'inflazione. Che infatti è in aumento abbastanza forte. Un paese in crisi economica non va in deflazione, va in iperinflazione.
Gli esempi storici di deflazione a mio parere sono pochi e poco convincenti. La deflazione degli anni Trenta è un fenomeno molto complesso. Innanzitutto bisognerebbe guardare le serie storiche dei prezzi anche per i paesi europei: per l'Italia sicuramente andarono molto giù i prezzi agricoli, ma il resto? Com'era l'andamento dei prezzi industriali, e dei servizi? E poi ci sono le guerre che spezzano le serie statistiche. Secondo me, non vale neppure la pena esaminare i dati degli anni Trenta.
L'unico significativo esempio contemporaneo è il Giappone degli anni Novanta. Ma è un buon esempio? I punti di contatto con l'Europa di oggi sono molti: la popolazione che invecchia, una situazione politica sclerotizzata, alcune imprese che resistono e crescono.Però il Giappone degli anni Novanta era molto più isolato dell'Europa di oggi, molto più al riparo, grazie all'ombrello americano dalle tensioni geopolitiche. E il mondo intorno all'arcipelago più o meno cresceva.
Con tutta questa liquidità che le banche centrali stanno immettendo sul mercato, con le materie prime che fanno su e giù pericolosamente spinte da cambiamenti climatici e tensioni geopolitiche (le demenziali sanzioni all'Iran le paghiamo salate in termini di gas), non so se mi preoccuperei veramente della deflazione.
Ho scritto un post poco approfondito sul piano della teoria economica, diciamolo un post impressionistico. Che ne dite?

sabato 26 novembre 2011

Liberalizzazioni e dimissioni di massa

Quella lobby di sanguisughe composta dagli avvocati italiani, nell'ennesimo tentativo di tenersi al di fuori della concorrenza e di mantenere il loro status di nobili, minacciano le dimissioni!!
Davvero, ci dicono che se Monti liberalizza, allora loro si dimettono in massa:


MAGARI!


http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2011-11-26/decreto-liberalizzazioni-professionisti-minacciano-134359.shtml?uuid=AamMOsOE

giovedì 24 novembre 2011

Asimov e l'Euro, le Leggi della Robotica e la BCE

Mentre assistiamo impotenti ai miopi "nein" tedeschi sul ruolo della BCE come prestatore di ultima istanza ed alla conseguente disintegrazione dell'euro, mi balzano in mente alcuni folli paragoni. 
La BCE ha un mandato preciso e riduttivo: la stabilità dei prezzi e quindi la stabilità del sistema nel lungo periodo. Questo è coerente con una moneta costruita ad immagine e somiglianza del marco, moneta di un paese, la Germania, che ha vissuto il dramma dell'iperinflazione. Purtroppo oggi il mandato della BCE, insieme ai ripetitivi "nein" ad una sua modifica da parte dei cugini tedeschi, costituisce il limite che potrebbe segnare la fine della nostra comune moneta. Ma che senso ha parlare di stabilità di lungo periodo di una moneta che potrebbe non esistere più fra poco?
Mi vengono in mente Asimov e le Leggi della Robotica.




Le tre leggi della robotica sono le seguenti:

    Prima Legge:
    un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
    Seconda Legge: un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che questi ordini non contrastino con la Prima Legge.
    Terza Legge: un robot deve salvaguardare la propria esistenza, a meno che questa autodifesa non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.

In pratica i robot, creati per supportare le attività degli umani sono soggetti ad una normativa piuttosto semplice e restrittiva, ma ricca di buon senso. Un pò come la BCE.
Tuttavia c'è un'altra legge, la legge zero che ha un carattere più generale e si antepone alle altre tre. E' una clausola d'emergenza: i Robot possono intervenire e contravvenire alle prime tre leggi per il fine superiore, che è la salvezza stessa dell'umanità.
  • Legge Zero : Un robot non può danneggiare l'Umanità, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, l'Umanità riceva danno;


Anche la BCE è soggetta ad un mandato ed a quello deve tener fede per il bene dell'area euro. Ma se il rispetto cieco del suo mandato dovesse condurre alla distruzione stessa dell'oggetto stesso del mandato,allora deve esistere la possibilità di una legge zero, che permetta l'intervento per la salvezza dell'euro stesso.

Qualcuno faccia leggere un pò di fantascienza alla Merkel: la BCE deve intervenire come prestatore di ultima istanza.

SM
PS: sarebbe bello che qualche nerd lobotomizzato tipo me intervenisse nel dibattito per dirmi che la legge zero di Asimov era scritta pensando al "lunghissimo periodo", mentre una legge zero per la BCE avrebbe finalità di breve.Ma non sarà così. 


mercoledì 16 novembre 2011

BOLLYWOOD ALL'APPELLO

Adesso vogliamo che BOLLYWOOD ci consegni un ricordo del nuovo ministro del Lavoro. Noisefromamerika è pieno di gente che si ricorda di Monti all'università, noi vogliamo avere un ricordo, un ricordino, del ministro del lavoro. Ce lo puoi fare anche agiografico, così non si compromette la tua carriera...
AB

mercoledì 9 novembre 2011

Lotta alla Corruzione a Singapore

La corruzione in Russia è più pervasiva che in Italia. Non vuol dire che da noi sia da prendersi alla leggera, però. Vorrei che il nuovo partito Sbram e anche il prossimo candidato del CSX mettessero la lotta alla corruzione al centro del loro programma. Ecco la ricetta di Singapore (da un'intervista rilasciata a Vedomosti dal PM di Singapore Lee Hsien Loong)
Lee Hsien Loong, Primo Ministro di Singapore

Sorprendente successo di Singapore nella lotta alla corruzione. Cosa si può consigliare la Russia, per la quale la questione della corruzione è uno dei principali problemi?- Non posso dare consigli. Singapore è riuscita a ottenere tolleranza zero per la corruzione. Se ti sei lasciato comprare, verrai incrimato, condannato e pagherai per il crimine - non importa chi tu sia, anche il ministro.
Il sistema anti-corruzione si basa su principi diversi. Si tratta di un potere giudiziario indipendente, e duro, efficaci leggi anticorruzione che vengano rigorosamente rispettate. Si tratta di un ufficio anticorruzione indipendente, adeguatamente finanziato, dal quale nessuno si aspetti concessioni. La strategia del Bureau nel indagare sui casi di corruzione consiste nell'individuazione dei reati, nella repressione, e nella prevenzione. Leggi severe e pene deterrenti stanno rendendo la corruzione un'attività troppo rischiosa e di basso profitto. Questo è un governo che serve l'interesse pubblico e fa rispettare la sua politica. Paghiamo i nostri dipendenti uno stipendio decente. Se non si paga abbastanza, la gente non può vivere del suo salario e la corruzione sarebbe inevitabile, non importa come si tenti di sconfiggerla. E' il problema della Cina: bassi salari dei dipendenti pubblici, e la possibilità di guadagnare con la corruzione. E nessuna pena di morte aiuta in questo caso.
Ma non si può risolvere il problema semplicemente aumentando gli stipendi dei funzionari. E' necessario rendere trasparente la governance del sistema e limitare la libertà di scelta ufficiale.
Tuttavia, il basso livello di corruzione non significa la sua assenza. Educare la società - una delle principali misure di prevenzione, è fondamentale per una tolleranza zero della corruzione. Se qualcuno fa una offerta illegale, deve rendersi conto che la gente preferisce informarne immediatamente la polizia, piuttosto che dare una bustarella. Questa strategia ha contribuito a far
vincere Singapore la sempre crescente corruzione, che il PAP partito di governo (Partito d'Azione Popolare -. «Vedomosti»)ha trovato arrivando al potere nel 1959. Nel Corruption Index 2010 Singapore insieme con la Nuova Zelanda e Danimarca ha avuto il primo posto.

Infatti Lee Hsien Loong ha uno stipendio clamorosamente alto...

martedì 8 novembre 2011

ROUBINI TWEETS

Visto che il nostro account twitter sembra non riprendersi, ecco cosa twitta Nouriel Roubini a proposito di Alfano. Come essere in disaccordo? Per favore, Alfano e Letta no...
Berlusconi perde la usa maggioranza parlamentare! Non mancherà neppure ai russi, mentre noi possiamo finalmente fare default contenti.

domenica 6 novembre 2011

Finalmente un nuovo partito per l'Italia.

C'è una cosa di cui l'Italia non proprio bisogno: un partito.
Ecco, l'idea che ci è venuta è di fondarne uno. Manca tutto, nome,  programma, organi direttivi. Ihihi.

Nonostante sia stato accusato di voler aumentare il magro bottino di contatti del blog, sfruttando l'ondata entusiasmo provocata da questa decisione e catalizzando il dibattito su questa ormai avviata piattaforma di discussione, io me ne sbatto e uso lo stesso il blog.
Prima di nascere il partito è già dilaniato in correnti diverse.

C'è talmente tanto da fare in questo Paese che il problema non è trovare le idee buone,che abbondano, ma selezionarle e scegliere quali siano prioritarie e quali no.

The devil is in the detail! A proposito di diavolo, se c'è una cosa che non credo sarà messa in dubbio nel nascituro programma è che non sarà un partito di baciapile.

SM


martedì 1 novembre 2011

Mentre i nostri BTP non li compra più nessuno e il governo del fare annuncia "risposte rapide", i lettori del Wall Street Journal osservano perplessi.WSJ

lunedì 31 ottobre 2011

Renzi e il Centismo

Mentre il Morandini sonnecchia, io vi racconto che sono stato alla Leopolda, prima stazione ferroviaria di Firenze, a sentire cosa dicevano Matteo Renzi e i suoi. L'impressione che ne ho avuto non è stata esaltante. Sul palco si alternava tanta gente e diceva cose sensate e cose insensate, le diceva bene oppure non si capiva nulla e di tanto in tanto partiva l'applauso. Il risultato era molto noioso. C'era da chiedersi perché tutta quella gente venisse lì a chiaccherare di fronte a quella sterminata platea in quella specie di contenitore vuoto e muffoso che è la Leopolda.
Alla fine, ne sono uscito coll'idea che tutta quella gente fosse là perché sperava di riempieri il contenitore vuoto di idea, bisogni o di quel che volete. Però, come sa chiunque abbia partecipato ad un'assemblea d'istituto, non è in assemblea che si decide qualcosa. Se non ci si riunisce in comitati più ristretti, se non si vota, se non circolano documenti scritti, verba volant, l'assemblea domani si scioglie e non resta niente. A riempiere il contenitore di idee e programmi, ci penserà qualcun altro. è stato così anche nel governo municipale di Firenze: Renzi ha organizzato assemblee in cento luoghi, la gente è andata a parlare, si è parlato tanto, e poi però ha deciso qualcun altro, i cento luoghi sono sempre lì, più o meno degradati come prima.
Nel caso del Big Bang della Leopolda, ecco come hanno riempito il contenitore, i famosi cento punti.
Non sono male, penso anzi che siano il meglio che ci si possa attendere dalla politica italiana. Anzi, in molti casi mi piacciono proprio. Certo manca qualcosa, alle volte sono molto specifici, altre volte sono molto vaghi,. La parte sull'università ad esempio è veramente incerta e oscura la parte sulla giustizia. Non c'è molto sulla corruzione, che invece è secondo me il principale problema italiano. Non c'è niente sui pagamenti della pubblica amministrazione, il cui costante ritardo è  invece una delle questioni chiave (anche in rapporto alla corruzione, non solo alla crescita). Del quoziente familiare si può discutere, a me sembra una sciocchezza che penalizza il lavoro delle donne.
Sono comunque Cento Punti, come quelli che Renzi ha proposto per Firenze e che è lungi dal realizzare (anzi). Però almeno suonano bene, suonano decisi in questo panorama di schifo. Ci sono contratti unici, riconoscimento delle coppie di fatto, jus soli, abolizione delle province e accorpamento dei comuni.
A voi cosa sembra?

domenica 23 ottobre 2011

Perché Berlusconi parla a vanvera?

Il mondo ci ride già dietro. Cominciamo a riscattarci dicendo cose sensate, però: le privatizzazioni (come la vendita d'immobili statali) possono andare a ridurre il debito, non ad azzerare il deficit...

giovedì 20 ottobre 2011

Subprime all'italiana

Nella commedia dell'assurdo che circonda il famigerato "decreto sviluppo", ogni giorno ne esce una nuova. L'ultimo parto del nostro distratto governo sarebbe quello di introdurre delle garanzie da parte dello Stato ai mutui per le giovani coppie precarie. Insomma se il mercato del lavoro non funziona, se il sistema bancario è troppo conservatore e questi poveri ragazzi non ce la fanno a farsi dare il mutuo, allora ci pensa il nostro pingue e florido Stato a garantire per loro.
Ammesso che questa idea malsana venga mai approvata, teoricamente potremmo ottenere una sorta di subprime all'italiana. 
Supponiamo che le banche accettino la garanzia dello Stato Italiano e molte coppie precarie inizino a farsi dare i mutui. Supponiamo, cosa non troppo improbabile, che gli anni futuri siano caratterizzati da un ciclo economico instabile, che succede quando i giovani precari iniziano a perdere il lavoro precario e non riescono a ripagare il mutuo? Le banche vanno dallo Stato a batter cassa.  
  1. Se lo Stato ci mette i soldi e le sue finanze si deteriorano allora i mercati si arrabbiano, vendono i titoli di stato e anche le banche, principali detentrici del debito italiano, vanno a picco in borsa. Crisi finanziaria.
  2. Se invece lo Stato non ci mette i soldi, le banche vanno in crisi, crollano in borsa e devono ricapitalizzarsi, a meno che lo stato le salvi e...rieccoci,crisi finanziaria! 
Puoddarsi anche che le cose non vadano così, ma oltre ad essere a corto di idee i nostri governanti non hanno capito molto di quello che è successo in questa crisi finanziaria.La cosa che mi rassicura è che dietro ai proclami di solito non c'è niente, o quasi niente. Non credo nè il governo vari un provvedimento di questo tipo su grande scala, nè che le banche partecipino. 
Io credo che il problema non sia garantire chi il mutuo non lo può pagare, ma  cercare di far tornare la prosperità e con essa la capacità di ripagarsi i mutui. Quindi, riforma del mercato del lavoro, riforma del fisco (vedi il Fantafisco su questo blog), liberalizzazione delle professioni, eccetera, eccetera, eccetera.

 O no?  
SM 
 
 
 

martedì 18 ottobre 2011

Legge Reale?

Penso che fra i frequentatori di questo blog praticamente nessuno apprezzi le proteste antisistema degli indignati. Certo, standard&poor's sono una banda di cattivoni, Lehman Bros era altrettanto spregiudicati (bastava vedere come parcheggiavano le biciclette i loro senior analysts torinesi...), però chi se la sente di dire che bisogna buttare a mare il capitalismo? Forse Bolax, quando investe in ETF...
Ora però, che per quattro idioti che bruciano le macchine a roma se ne faccia un dramma nazionale, mi pare eccessivo.  Più che altro i manifestanti dimostrano quanto noto, cioè che le FFOO italiane sono mal addestrate, mal coordinate, mal organizzate (e probabilmente invecchiate). Cosa sarebbe successo se Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza si fossero trovati in una situazione stile Banlieu parigina? O se la rivolta scoppiasse in forme aperte nel hinterland napoletano dove la gente è armata?
Invece che abolire la Guardia di Finanza e migliorare il coordinamento delle restanti FFOO e dei Servizi Segreti, i nostri politici cosa ti pensano, invece? Una legge speciale, l'inasprimento delle pene, dei controlli...
Cioè, per questi quattro cretini indignati, dobbiamo rimetterci noi tutti? Ma Vi ricordo che in Italia abbiamo ancora la necessità di mostrare una carta di identità per connetterci al wifi, perché magistrati paranoici e politici imbecilli temono il FAR WEST di Internet. Che dobbiamo registrare i nostri documenti alla polizia ogni volta che andiamo in albergo o siamo ospiti di amici per l'antiterrorismo...
Adesso ci mancava una nuova legge speciale, per creare nuovi obblighi inutili e inevadibili. Basta, per favore, basta. Facciamo piuttosto una colletta e ricompriamo le macchine degli sfortunati a cui le hanno bruciate!



lunedì 17 ottobre 2011

Rame

Per rimanere in tema di commodities, vi propongo l’indice relativo alla quotazione del rame (sempre fonte IMF).

SM

venerdì 14 ottobre 2011

Qualcosa è andato storto?

Guardate la serie storica dal 1957 ad oggi dell'indice mensile delle materie prime agricole.

lunedì 10 ottobre 2011

Aggiustare la Grecia

Le missioni dei funzionari del Fondo Monetario in Grecia per contrattare aiuti in cambio di riforme strutturali sanno di nuovo in Europa, ma sono una storia già vista in molti paesi in via di sviluppo, molti dei quali oggi si chiamerebbero "emergenti". Non c'è dubbio che i programmi di aggiustamento contengano molte misure necessarie per aggiustare un'economia malata. Privatizzazioni, liberalizzazioni e taglio della spesa pubblica sono necessarie e salutari. Tuttavia già negli anni '80 i critici del cosiddetto "Washington consensus" ritenevano che le misure di aggiustamento strutturale applicate ai paesi malati dovessero avere un volto umano al fine di limitare l'impatto sociale sui più deboli.Tra i critici autorevoli del Washington consensus e dell'applicazione rigida dei programmi di aggiustamento c'era per esempio il premio Nobel Sitglitz.

Tornando ai nostri turbolenti giorni, leggiamo come in Grecia la crisi sia accompagnata da un aumento repentino del numero dei suicidi e delle malattie, mentre frattempo la tensione sociale è alle stelle. 
Nessuno dubita che la Grecia abbia bisogno di misure shock (come l'Italia!) per rimettere a posto i conti e poi far ripartire lo sviluppo. Tuttavia le riforme imposte dall'esterno in cambio di aiuto finanziario dovrebbero essere più lungimiranti ed includere misure finalizzate ad alleviare l'impatto della crisi sulle fasce più deboli e rendere meno odiose le riforme nel breve periodo.

C'è il rischio di povertà diffusa. C'è il rischio di violenze e di instabilità. E c'è il rischio di non ottenere i benefici delle riforme strutturali.

O no?

SM

venerdì 7 ottobre 2011

PRESIDI E CONCORSI

Tutti adesso si scandalizzano perché ben 975 su 5.663 domande preparate per il concorsi da PRESIDE sono errate. Non che ci stupisca, in fondo il MIUR è lo stesso ministero da cui è uscito il comunicato stampa sul tunnel Ginevra-Gran Sasso, però vorrei riflettere un momento su questa procedura, giuste o sbagliate che siano le domande. Come fa il ministero a selezionare i presidi delle scuole italiane? Sviluppa 5663 domande (di cui quasi mille errate, ma questo è irrilevante), le rende pubbliche, permette a tutti i partecipanti al concorso di esercitarvisi e poi ne seleziona 100 che formeranno la prova vera. Ora io mi chiedo, è questo un sistema che seleziona in base alle giuste capacità?
Pensiamoci un momento. Quali capacità permettono di passare quest'esame con più facilità? La memoria e la fortuna. Il test seleziona i candidati più bravi ad imparare a memoria le 5663 domande con relative risposte. E poi seleziona quei candidati che avranno avuto la buonasorte di ricordarsi proprio quelle domande che usciranno all'esame. A che serve una prova così? Che senso ha? Perché mai le domande dovrebbero essere rese pubbliche in anticipo? Questa ultima è l'unica domanda a cui in realtà posso rispondere: fa parte della disciplina dei concorsi pubblici, le domande devono essere note per legge.
Il MIUR ha fra le sue competenze anche stabilire i criteri di valutazione per milioni di alunni e studenti. Forse sarebbe l'ora che Maria Stella e i suoi imparassero che cosa vuol dire valutare...

martedì 4 ottobre 2011

I SOGNI SON DESIDERI DI FELICITA'?

Ho fatto un sogno. Non un sogno come quello famoso, non un sogno ch'io desideri in modo particolare che si avveri, ma un sogno neutro. Ho sognato che nominavano Bini-Smaghi governatore della Banca d'Italia. Lo scrivo qui, perché se si avvera voglio che mi si riconosco potere premonitorio.
AB (adesso florentinus natione sed non moribus)

giovedì 29 settembre 2011

noleggebavaglio (Che ci tocca fare!!)

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog? 
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione. 

Cosa è la rettifica? 
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi. 

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione? 
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito. 

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto? 
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata. 

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false? 
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri. 

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica? 
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso. 

Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

QUI l'articolo completo


@valigia blu - riproduzione consigliata




PS: Che ci tocca fare!

martedì 20 settembre 2011

Caro amico Standard & Poor's

Caro S&P's,


lo so che ho scritto spesso male di te e delle tue sorelle agenzie di rating.
http://sbramblog.blogspot.com/2011/07/aaa-agenzia-di-rating-cercasi.html
Sono tutte cose che penso ancora.


Ma quando ho letto le motivazioni del tuo simpatico downgrade del debito pubblico italiano, ho capito che almeno su una cosa pensiamo proprio allo stesso modo: che da noi il problema e' principalmente politico.
Lo dicono tutti, si sa, ma mi fa piacere che lo dici anche te.


Grazie, hai fatto proprio bene!


SM

lunedì 12 settembre 2011

Fantafisco (III) - Lotta e riforma

Sforzandomi di sfuggire al pessimismo che di questi tempi inevitabilmente sembra doversi insinuare in ogni argomento, provo ad essere costruttivo tornando sulla questione della riforma fiscale dopo il Fantafisco già discusso su Sbram!.
Se l'Italia vorrà uscire dai guai dovrà necessariamente passare sia dalla riforma riforma del fisco, sia dalla lotta all'evasione. E' chiaro che i due problemi non sono disgiunti ma anzi sono due facce dello stesso problema. L'eccessivo peso delle tasse sulle imprese incoraggia l'evasione che a sua volta rende ardua la riforma del sistema. E' una versione di molto semplificata ma che contiene una bella fetta di verità.


Ma se dovessimo scegliere, cos'è più urgente, cos'è più importante? Una riforma o una lotta senza quartiere agli evasori? La domanda non è fine a sè stessa, perchè in qualche modo ci chiede di scegliere a quale parte dell'economia italiana attribuire la maggior parte della colpa del disastro verso cui stiamo andando.


Io credo che una riforma del fisco sia di gran lunga più urgente di una lotta senza quartiere all'evasione. Secondo il World Economic Forum l'Italia figura al secondo posto nell'indicatore Sistema imprenditoriale che va poi a comporre un indice di competitività nel quale mi pare inutile sottolineare che non siamo al secondo posto.
Nella stessa batteria di indicatori l'Italia figura all'88esimo posto per quanto riguarda il contesto istituzionale. Non so come sono calcolati questi indicatori ma di certo rispecchiano perfettamente la mia impressione di fondo: non è il settore privato il principale problema italiano, ma quello pubblico. Conseguentemente per me prima bisogna mettere a posto quello che non va nella sfera pubblica, cioè il fisco e poi si può passare a "bacchettare" i privati che si comportano male. Altrimenti c'è il rischio di scavare un solco ancora più profondo tra le istituzioni ed il sistema imprenditoriale. Prima di un sistema di controllo che renda difficile evadere, ci vuole un sistema che renda conveniente investire in una attività imprenditoriale.


Che ne pensate?


SM





sabato 10 settembre 2011

FINANZE!

Si muore così, impiccati all'Agenzia dell'Entrate. Questa poveretta sembra un po' un'immagine dell'Italia...

ECONOMISTI!

E  del resto, cosa potevamo aspettarci da gente che scrive perle come questa? (dalla pagina online di Libero di ieri)

mercoledì 7 settembre 2011

Gasparri

Questa la devo mettere perché fa troppo ridere. Da Repubblica, dichiarazione di Gasparri sull'aumento dell'IVA:

''L'aumento dell'Iva non serve ad alimentare spese. Intanto si tratta dell'aumento di un punto sull'aliquota ordinaria del 20 cento, lasciando quindi inalterate le imposte per i beni di più largo consumo. Ma soprattutto si tratta di un intervento che andrà a beneficio dei contribuenti''


Ma soprattutto è un intervento che andrà a beneficio dei contribuenti?!?!?! Cioè tu mi aumenti le tasse su praticamente ogni oggetto acquistabile, e devo considerarlo un intervento a mio favore? Ti prego Gasparri spiegati, altrimenti la gente ti prende in giro!




JG

lunedì 5 settembre 2011

The dark side of the Pan

Era nell'aria. Il mio ottimismo di facciata era prima o poi destinato a crollare. Come piu' volte auspicato da alcuni autorevoli membri di Sbram!, sono finalmente passato al lato oscuro della padella.


Sono molteplici le ragioni che mi hanno condotto a questa scelta. Il fuso orario, il rientro in ufficio,la giornata sui mercati finanziari e altro ancora.
Ma più di tutti, e' stata la notizia che sarebbe passato un altro ridicolo emendamento di questa ridicola finanziaria di questo ridicolo governo.
L'emendamento in questione cancellerebbe la liberalizzazione delle licenze dei taxi e degli orari di apertura dei negozi. Ecco, un governo in capace di resistere alle pressioni dei tassisti romani, è in grado di fronteggiare la piu' grave crisi economica dal dopoguerra?
La risposta la lascio a voi.


Solo una cosa vera e' stata detta in questi mesi cupi. Noi non siamo come la Grecia. E' vero, siamo peggio.


La BCE deve smettere di comprare i Btp italiani. Solo con un ricatto spietato si può tentare di ottenere qualcosa.


Darth SM





domenica 4 settembre 2011

 Il sole 24 ore oggi riporta questo aggiornamento sulla manovra:
"Un emendamento presentato dal Terzo Polo e votato da tutta l'opposizione, col sostegno di Forza Sud, prevede che, in caso di mancato pagamento dei crediti sei mesi dopo la scadenza, sarà possibile chiedere alla Pa la certificazione delle somme dovute, con la possibilità di cedere il credito alle banche che liquiderebbero l'importo assumendone la «piena titolarità» verso la Pa.
La modifica passata in commisione Bilancio, venerdì scorso, ha messo subito in agitazione il Governo che in aula, da martedì, cercherà in tutti i modi di cassarla perché – sostengono i tecnici - la certificazione di questi crediti potrebbe incidere sull'indebitamento facendo emergere somme non contabilizzabili secondo i principi europei del Sec2 usati nei conti pubblici."
è possibile dire che mi sembra una cosa sacrosanta? Perché mai la pubblica amministrazione deve continuare a poter nascondere i debiti sotto il tappetto? se finalmente le PA iniziassero a tenere bilanci in ordine e pagare i loro debiti ai privati, molti problemi economici italiani sarebbero risolti: il nostro campionato starebbe sicuramente meglio. O sbaglio?

giovedì 1 settembre 2011

Paralleli calcistici

Agli Italiani e' sempre garbato assai immedesimarsi con i successi del pallone. Se questo e' almeno un po' vero, allora bisogna fare lo stesso anche con gli insuccessi.
Oggi che il nostro campionato pare essere sempre piu' debole e povero a causa degli errori commessi negli anni passati, si possono forse identificare alcuni fatti generici che accomunano i problemi dell'Italia del pallone e l'Italia e basta.



  • Insufficiente certezza del diritto, difficolta' a garantire l'ordine pubblico (violenza negli stadi, merchandising falso);
  • Ingerenza poltica negli affari privati (qualcuno si ricorda il decreto salvacalcio?);
  • Gestione poco trasparente, interessi forti che causano distorsioni alla concorrenza (Moggi & co.);
  • Ritardi infrastrutturali(questione della proprieta' degli stadi);
  • Investimenti poco diversificati (troppa televisione!)
  • Insufficienti investimenti sui giovani.
  • Business climate disastroso e scarsa attrattivita' per gli investimenti esteri.

Mi sbagliero', ma secondo me il giorno in cui il nostro campionato riprendera' un po' del fascino perduto, anche il paese avra', almeno parzialmente, risolto alcuni dei suoi annosi problemi.

SM



martedì 30 agosto 2011

Contrattare

Paese che vai, contrattazione che trovi. Dopo aver conosciuto i feroci mercanti di Marrakech, capaci di contrattare fino allo sfinimento per il prezzo di una pantofola, i campesinos andini mi sono apparsi decisamente piu' morbidi.
Riporto una breve conversazione tra un turista (a caso) e una venditrice indigena al vulcano Quilotoa (Ecuador, 4000 metri) in relazione ad una piccola maschera di legno.


Turista: "Quanto cuesta?"
Signora: "7 dollares, negociable"
Turista: "mmmm....no, 5!"
Signora: "6"
Turista: "5"
Signora: "ok"
Turista: ":-)"


SM





sabato 27 agosto 2011

sabato 20 agosto 2011

Eurobonds? Cosa sono e a cosa servono

Il Morandini si è certamente perso nella Jungla dell'Ecuador e adesso col suo machete sfronda sottobosco per sfuggire alle cerbottane velenose dei feroci Jivaros, che staccano la testa ai nemici per farne eleganti ornamenti da cintura. Però la crisi non si ferma solo perché lui e Dayu sono alla ricerca della Pietra Verde. Anzi, ogni giorno qualcuno se ne viene fuori con un'idea nuova e più stupida delle precedenti.
Ora è da qualche tempo che si parla di Eurobonds. A parlarne per primo, a onor del vero, è stato il Movimento Federalista Europeo, che già da anni fa campagna per questo. Poi ci si sono messi Juncker e Tremonti. Adesso ne parlano veramente tutti. Ovviamente, l'idea ha rapidamente perso di precisione. 
Ma cosa sono gli Eurobonds? Ci sono due significati possibili, più o meno legati. Il primo è che l'Unione Europea, tramite la BCE, emetta delle obbligazioni per finanziare certi suoi progetti. Il Trattato di Lisbona, fra le varie cose, ha riconosciuto all'UE la personalità giuridica, quindi adesso questo si può fare. Rimane un unico problema: l'Unione non ha un fisco proprio e per ripagare questi debiti dipende dai trasferimenti degli stati membri (che come si è visto possono mettersi di traverso e bloccare il bilancio).
Il secondo significato degli Eurobonds è quello che torna sempre più spesso e prelude ad un cambiamento molto più radicale. In sostanza si tratterebbe di mettere insieme una grossa fetta del debito pubblico dei paesi membri, in maniera da spalmare il rischio default su tutti e ottenere interessi intermedi fra i più alti e i più bassi: il pooling del debito, la lega dei debitori. 
In pratica, si tratta di fare un'emissione comune del debito per tutti i paesi membri (dell'euro) ad un unico tasso di interesse, da ripartire poi pro-quota. Il grande vantaggio sarebbe quello di permettere a paesi come l'Italia di pagare minori interessi. Mentre infatti il debito pubblico italiano è al 120% del PIL, il debito complessivo dell'area Euro credo sia intorno all'80%.
Io ritengo sbagliate entrambe queste idee, ma la seconda molto più della prima. Perché? Per diversi motivi. Il primo motivo è che non è affatto detto che le cose vadano bene. Quando l'Italia unificò il debito pubblico degli stati preunitari i tassi sui mercati secondari di anversa e parigi andarono verso gli altissimi tassi piemontesi, non verso i bassi tassi napoletani e toscani. Il mercato giustamente si chiederà chi comandi nella lega dei debitori. E se dovesse temere che i tedeschi non abbian ben salda la barra del comando, c'è il rischio di pagare tutti gli stessi tassi della Grecia, invece di quelli della Germania.
Il secondo motivo è banale: gli Eurobonds servono per fare debito. Se funzionano, funzioneranno come incentivo a spendere di più. Ma ciascuno stato spenderà come vorrà, in spese produttive o in spese grottesche. In Italia, in Grecia (non parlo del Portogallo e della Spagna perché non mi sono fatto un'idea precisa) è la politica che è malata. La Grecia, un paese povero, aveva spese militari inverosimili. Vogliamo finanziarie l'Esercito Greco? Vogliamo finanziare il sovraccosto della TAV italiana che è costata svariate volte più di quella spagnola o francese? Bisogna costringere gli italiani a cambiare il TU del 2006 sugli appalti, a fondere le forze di polizia, a chiudere le gestioni emergenziali tipo Bertolaso, non dar(ci) soldi da buttare nel cesso.
Il terzo motivo è il più importante. Gli Eurobonds, così come sono stati pensati, sono un fallimento. Un fallimento come l'Euro. Cioè una macchina tecnicamente molto ponderata che però non si regge su nessun consenso popolare, su nessuna democrazia. E ad un certo punto qualcuno (la corte costituzionale tedesca, ad esempio) potrebbe dire: perché i tedeschi dovrebbero pagare interessi più alti per finanziare spese che non possono controllare? E la verità è che i giudici di Karlsruhe avrebbero ragione. Non solo per i tedeschi. Perché noi tutti dovremmo rinunciare alle garanzie democratiche? (certo, il discorso non vale per l'Italia, che riacquisterebbe capacità decisionale rispetto ai mercati, ma vale in linea di principio). In fondo, l'Euro è stato pensato in barba a tutte le sciocchezze sulla Optimal Currency Area (come se fosse possibile valutare un'Optimal currency area!), proprio perché era concepito come primo passo verso un'unione politica. Il fallimento della moneta senza governo era tenuto in conto: era considerato lo stimolo a costruire il governo.
Allora io dico, e penso che gli amici del Movimento Federalista siano d'accordo con me, perché per una volta non facciamo le cose al modo giusto? Perché per una volta, invece di fare degli Eurobonds che sono come il lampadario di cristallo, non costruiamo il tetto della casa europea e non facciamo ai cittadini dell'UE la domanda giusta: volete voi l'unione politica o 27 stati nazionali indipendenti, senza euro né fondi stutturali? A questa domanda, secondo me, tutti i cittadini consapevoli risponderanno: sì, vogliamo l'unione politica e la democrazia europea.

mercoledì 10 agosto 2011

Times they are a changing

Un tempo c'erano i governi che comandavano. E mercati finanziari ed agenzie di rating svolgevano un ruolo di cane da guardia, controllavano che i governi non facessero troppe porcate.
Oggi comandano i mercati finanziari e le agenzie di rating. Ed i governi fanno i cani da guardia, cercano di evitare che questi facciano troppe porcate. 


O no?

SM o GG

lunedì 8 agosto 2011

Immaginate di essere tremonti...

Io non sono ancora andato in vacanza perché devo lavorare sulla tesi, però siccome lavorare sulla tesi è faticoso, allora finisce che scrivo minchiate su questo blog sperando che i vecchi compagni mi diano retta.
Immaginiamo quindi, in quest'agosto finalmente caldo, di essere Tremonti. Fate conto di esservi addormentati sulla sdraio dopo un pesante pranzo a base di peperonata e di fare quest'incubo: siete legati alla scrivania di quintino sella e dovete mandare un segnale ai mercati senza mandare in crisi il governo e dovete anche farlo in fretta. Cosa fate?
Innanzi tutto potete annunciare qualche misura sull'economia reale, ma difficilmente fare un granché. E certe cose, tipo l'abolizione degli ordini professionali, non potete nemmeno annunciarle. Solo il bilancio dello Stato è veramente a portata di mano. Dimenticatevi però cose fantasiose, tipo i costi standard, una nuova e decente legge sugli appalti (il TU sugli appalti del Berlusconi del 2006 è una delle iniziative più criminale prese sotto la leadership del Silvio), o la semplificazione dei bilanci dei comuni. Leggi di questo genere richiedono una lunga gestazione, molte discussioni e la conferenza stato regioni.  
Cattiva digestione? Il cinghiale di Brioschi
Neppure dalle privatizzazioni bisogna aspettarsi granché. Quel che sarebbe da vendere perde valore giorno dopo giorno. E francamente non credo che la prospettiva di un ENEL, o di un ENI contendibili basterebbero a rialzarne i prezzi. Per non parlare di aziende improbabili tipo le POSTE, che vivono di espedienti ma non sanno fare né la banca né la posta.
Secondo me è evidente che non vi resta da fare che una cosa: intervenire sulle pensioni. Al meglio abolire l'anzianità e dire che si va tutti in pensione a 65 anni (65, non 67) indipendentmente dal tipo di contributi. Al peggio, aggeggiare ancora su finestre, posticipi, anticipi e palle varie e incomprensibili che generano temporanei risparmi ma non danno garanzie. 
Non voglio entrare in una discussione sulla giustizia di questa misura. Non ha importanza adesso. Voglio solo dire che se io, in preda al maldistomaco e sdraiato sul divano, sognassi di essere tremonti, mi verrebbe in mente solo questo. Oppure alzare le tasse. Oppure un mix delle due, perché l'abolizione delle pensioni di anzianità comincerebbe a valere dal futuro, mentre il carnaio è già cominciato e presto anche il morandini si rasseragnerà al lato oscuro della padella (quello col tefal, per intenderci).
AB